Gruppo Missionario Bellinzago | Don Valeriano Barbero
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Don Valeriano Barbero

Don Valeriano Barbero

Data e luogo di nascita 31 agosto 1938 – Bellinzago Novarese
Data ordinazione sacerdotale 16/08/56
Primo paese di missione Isole Filippine
Data di entrata nella missione 01/10/60
Attualmente missionario in Papua Nuova Guinea - Australia
Dal 18/03/67

Sono andato nelle Filippine come chierico quando avevo 22 anni. Il lavoro dei primi 3 anni fu quello di collaborare nella formazione degli aspiranti al sacerdozio. Ordinato sacerdote nel 1967 fui assegnato prima a lavorare per i giovani di Tondo, a quel tempo un rione dei più malfamati e poveri di Manila. Era questo il mio sogno!
Dopo una sola settimana però, fui trasferito nella scuola di Makati (3000 studenti) come amministratore. Era il tempo delle ribellioni e della legge marziale.
Passai così tre anni, dopo di che fui nominato economo-amministratore per tutta la Ispettoria Salesiana delle Filippine.
Ebbi questo incarico per 9 anni, con il compito di seguire tutte le scuole e i centri salesiani della nazione in campo finanziario.
Apostolato speciale: drogati e prigione. Lavori di rilievo: costruzione del teologato, rinnovo totale della scuola di Makati, costruzione del Santuario Mariano a Paranaque.

Nel 1980 mi offrii di portare una nuova presenza missionaria salesiana a Papua Nuova Guinea. L’inizio fu piuttosto difficile a motivo della mancanza di esperienza e preparazione a questo tipo di lavoro, ma in 9 anni mi sono fatto le ossa, forse grazie all’isolamento, alla malaria, all’opposizione della gente e alla volontà di sopravvivere.
Dopo questo periodo, avendo ormai completato il centro di Araimiri (parrocchia e scuola) mi fu offerta l’opportunità di andare ad aprire una nuova missione a un giorno a piedi di distanza. Son rimasto lì per 5 anni. Essendo solo, ma dovendo fare i conti con la vita della gente, furono questi gli anni più significativi di tutta la mia missione. Alla fine del 1994 fui chiamato a Port Moresby per coprire l’incarico di Superiore delegato e amministrativo delle scuole salesiane che stavano sorgendo in varie parti della nazione.
Durante questo periodo uno dei miei compiti fu quello di dare inizio alla scuola superiore tecnica di Boroko dove mi trovo tutt’ora e dove sto per portare a termine la costruzione della chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice.
Al momento nutro ancora un sogno: aprire una nuova missione nelle isole Trobiands.
Vedremo come andranno le cose…

Lettere

23 luglio 2012

Incontro missionario con don Valeriano

Lunedì scorso 23 Luglio ha avuto luogo presso il Ricreo Maria Bambina l’incontro con don Valeriano Barbero, organizzato dal Gruppo Missionario.
Il sacerdote salesiano bellinzaghese, da molti anni attivo in Papua Nuova Guinea, ha voluto dare un quadro ricco e interessante della situazione nell’isola, dell’opera svolta finora, della chiesa costruita anche con l’aiuto degli abitanti di Bellinzago, della scuola con tantissimi studenti e pochi insegnanti, tra cui solo due salesiani.
Per quanto l’isola sia una sorta di paradiso naturale, ricca di giacimenti di petrolio e d’oro, è emersa dal racconto di don Valeriano una situazione certamente non facile, in cui i giovani locali, nonostante le numerose imprese estere stabilitesi sul territorio, stentano a trovare un lavoro stabile, dove la popolazione vive in condizioni spesso di grande povertà, il traffico di droga e il tasso di criminalità è alto, e l’alcool è un vizio estremamente diffuso.
Spesso i missionari si trovano di fronte a situazioni difficili da gestire, e don Valeriano ha fatto capire che tra questi non sono pochi coloro che scelgono di abbandonare il Paese.
La popolazione locale vive poi un rapporto molto personale con la religione cristiana, ed è ancora molto legata a usanze e culti tradizionali, ai quali spesso viene data la precedenza quando ci si trova in momenti difficili, si è malati o in punto di morte.
Inoltre la forte povertà fa sì che chi venga avvicinato da un missionario che porti denaro, o un qualunque vantaggio concreto, aderisca facilmente ad una fede, abbandonando con ciò la precedente.
Anche per questo motivo Don Valeriano ha voluto far capire come la sua opera si concentri molto sull’aspetto pratico e quotidiano, sul cercare di trasmettere un valore non soltanto tramite la parola, ma trascorrendo il proprio tempo insieme alle persone, dando loro degli esempi validi, concreti, dietro ai quali chi vuole può certamente cogliere il significato della sua presenza.

Marzo 2013

Ho trovato una vecchia raccolta di fotografia mentre mettevo a posto le mie cose per un altro trasloco. Mi sono lasciato prendere dalla curiosità e ho incominciato a farle passare una ad una. Dalla curiosità sono passato alla nostalgia per i tanti ricordi che mi tornavano alla mente: ricordi fi gioventù, di amici che ora non ci sono più, di eventi che hanno scolpito la mia vita.

Ero sulla nave “Asia” per il mio primo viaggio verso l’Oriente. L’addio fu di un sorriso amaro, poi via via da un porto all’altro fino ad Hong Kong. Il mio primo viaggio aereo era verso una meta sconosciuta anche se sapevo che la destinazione era Manila. Alle varie domande che mi facevano all’immigrazione sapevo rispondere solo quello che avevo imparato in inglese: ”Non capisco, non parlo inglese”. 

Poi ho riconosciuto un prete per averne visto la foto su una rivista. Mi ricevette con un grande sorriso. Mai avrei pensato che oggi quel prete è sulla lista per essere dichiarato servo di Dio e presto Santo. E di anni ne sono passati! Anche di traslochi alla salesiana, ne ho fatti tanti, fino ad arrivare a Papua Nuova Guinea per lavorare tra la gioventù di questa nazione.

Facendo passare le fotografie mi rivedo e rivivo il lavoro per costruire la scuola con l’aiuto dei ragazzi; rivivo quel tempo quando dovevamo trasportare sulle spalle sia il materiale di costruzione che il cibo per 200 giovani sempre affamati; la paura che avevano degli spiriti se dovevamo viaggiare di notte e i viaggi, da solo, in bicicletta e in barca.

Rivivo quei forti attacchi di malaria; quel perdersi nel fiume non conoscendo bene le direzioni da prendere o l’affrontare con la barca stracolma di materiale o di persone per non perdere tempo. Mi rivedo anche con una scure diretta alla mia testa che fortunatamente si fermò bloccata da un tavolo.

E la proclamazione del Vangelo? Mi hanno sempre guidato le parole di un anziano: “se vuoi che accettiamo la croce, siediti qui con noi su questo tronco e anche se non conosci la nostra lingua, noi ti conosceremo e accetteremo quello che ci porti”.

Parole sagge!

E’ da 33 anni che cerco di proclamare il Vangelo seguendo questo suggerimento. Non è sempre facile, ma con l’aiuto del Signore in qualunque posto mi trovi, e per quanti anni Lui vorrà, spero sempre di trovare quel tronco su cui sedermi e essere testimone di quella croce.

Chiudo l’album delle fotografie e metto da parte i ricordi e le nostalgie.

Con questa nota voglio soltanto assicurare voi del Gruppo Missionario e quanti ancora mi hanno nel cuore, che la vostra preghiera e il vostro aiuto materiale, che sempre con tanta generosità mi fate avere, ha una sola destinazione: quella di aiutare chi è nel bisogno, e nel mio caso, l’educazione della gioventù di questa nazione.

A tutti una Buona Pasqua e che il Signore sia sempre con voi!

Con affetto

Per contattarlo
Salesians of Don Bosco – P.O.Box 7579 Boroko – Papua New Guinea